venerdì 24 luglio 2020

Fogliamo fare un po' di trasparenza sul fondo Acireale Dona? La fatica di tessere le politiche sociali

Il post lockdown assume ad Acireale i connotati del dejà vu. Lo sconvolgimento della nostra quotidianità che ci ha riportato indietro nel tempo (l’influenza spagnola, quanto ne abbiamo parlato) e il proiettarsi in un futuro incerto, ma spesso descritto con i tratti del dramma economico non è bastato per modificare le vecchie abitudini. E la parola solidarietà, tornata per un istante ai vecchi fasti, viene ricacciata subito indietro per la nostra incapacità di generare reti resilienti, capaci di proteggere in qualche modo le persone più deboli.
E allora dalla solidarietà partiamo. Abbiamo messo su in città un programma dal nome altisonante: ACIREALE DONA. C’è stato un contributo di 20.000,00 euro del nostro ente Comune, e 10.000,00 euro dalla Diocesi (non ho ben capito se per i cittadini acesi e/o di tutta il territorio diocesano). E’ stato attivato anche un IBAN sui cui potevano convergere le nostre donazioni. Ed ho certezza che tanti lo hanno utilizzato.
Vogliamo fare un po' di trasparenza? A quanto ammonta il fondo Acireale Dona come integrato dai versamenti ricevuti? Quanto è stato speso? Possiamo dalle spese effettuate fare una prima analisi dei bisogni emersi durante la pandemia? C’è stato bisogno di incrementarlo? Di quanto? Abbiamo fatto un sacco di foto, e va bene, oggi è il caso di dire che sono ampiamente gradite le tabelle!
Il nodo estate e la possibilità di attività rivolte ai ragazzi.
Al fine di incentivare la ripresa delle attività educative, ludiche e ricreative dei bambini e dei ragazzi, fortemente penalizzate dall’emergenza sanitaria da COVID-19 durante le prime fasi, il Dipartimento nazionale per le politiche della famiglia ha pubblicato il 10 giugno u.s. un avviso pubblico c.d. Programma “EduCare” per promuovere l’attuazione di interventi di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza.
Già il 10 luglio sono stati valutati complessivamente 51 progetti. Quasi tutti provenienti dal terzo settore. Anche se a poter presentare i progetti sono chiamati anche gli enti locali, le scuole, ecc. Per una città che vuole dirsi inclusiva (ricordate gli slogan?) non è una sonora sconfitta non essere tra i progetti valutati? Speriamo che sia stata creata una rete con le associazioni (chi è stato coinvolto?, come?), con le scuole… Siamo ancora in tempo! Ma non c’era un legame con il governo nazionale? Che ci siamo vantati a fare?
Ad Acireale anche quando abbiamo l’opportunità di realizzare delle attività realmente inclusive, preferiamo sproloquiare di altro. Noi ci occupiamo di cose più importanti. Mozziconi, please.
Qualche anno fa è probabile che qualcun altro, e non io, da questo stesso social si sarebbe chiesto: ma è mai possibile che in questa benedetta città non c’è trasparenza e programmazione e non s’indigna nessuno? Le cose cambiano, lo diciamo con amarezza, i ruoli pure e quello che era valido ieri non è più utile per l’oggi.
….
Che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
Ognuno ha i suoi diritti
Ognuno ha la sua schiena
Per sopportare il peso di ogni scelta
Il peso di ogni passo
Il peso del coraggio
….

E non ci si può purtroppo fermare qui. Sentiamo che per il prossimo anno scolastico ci potrebbero essere problemi per fornire il servizio di Assistenza all’Autonomia e Comunicazione ai bambini e ragazzi del nostro comune, poiché si è diffusa la voce che Acireale rispetta la legge e fornisce il servizio (una conquista assoluta di noi genitori) mentre i Comuni limitrofi non lo fanno, pertanto le famiglie dei comuni confinanti iscrivono i loro figli nelle scuole di Acireale ed il servizio è dovuto anche a loro.
A tal proposito ricordo a tutti che abbiamo da poco istituito il Gruppo Piano di cui alla legge 328/00 con tanto di conferenza stampa, foto, articoli, hip hip urrà, ecc. A che cosa serve programmare politiche sociali di Distretto se non si affrontano questi problemi? Abbiamo riunito il comitato dei sindaci? Chi è il Sindaco che non vuole pagare per i bambini disabili residenti nel suo Comune? Come possiamo fare politiche sociali con queste condizioni di partenza?
A me sembra che ci voglia uno step successivo: dopo aver istituito il Gruppo Piano, adesso bisogna farlo funzionare! Dimostrando competenza e coesione. Quanto ci vorrà?
Ne riparleremo. Di questo, ma anche del fatto che abbiamo perso come distretto 1,6 milioni di euro sul Pon Occupazione di cui ha parlato l’Avv. Santo Primavera (si veda qui: https://www.fancityacireale.it/wordpress2/acireale-emergenza-poverta-santo-primavera-acireale-ha-perso-ca-1-milione-e-600-mila-euro/?fbclid=IwAR3ZmUqkAKa4om8kTXujW-ivDOT1Nx0osE6aHwJflkQPqlBTW-8ONAM74dM) e del mancato utilizzo delle risorse trasferite ai Distretti per l’assistenza ai disabili gravi. Con le nuove e semplificate procedure a che punto siamo?
Intanto auguro buona domenica a tutti voi.
Nello Pomona